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dal 14.12.2007 al ..

SICUREZZA ALIMENTARE: QUALE FUTURO PER GLI OGM

Da quando l’uomo si è trasformato da cacciatore e raccoglitore in allevatore e agricoltore, ha addomesticato animali e piante modificandone anche consapevolmente il patrimonio genetico. Pertanto, le piante attualmente coltivate e gli animali di allevamento sono per la maggior parte, di fatto, organismi geneticamente modificati (OGM).Questo processo di selezione e trasformazione è continuato, con andamento più o meno lento, per millenni: ciò che è cambiato negli ultimi 50 anni, dalla scoperta della struttura del DNA, è la consapevolezza che per ottenere i risultati desiderati si devono modificare alcune funzioni geneticamente controllate degli organismi. Nello stesso tempo è cambiata in modo vertiginoso la tecnologia con la quale raggiungere tali obiettivi.La tecnologia del DNA ricombinante costituisce la base delle biotecnologie avanzate, di quelle tecnologie cioè che utilizzano organismi viventi o parti di essi per ottenere beni e servizi al fine di migliorare la vita dell’uomo. Ciò permette di produrre in minor tempo e a minor costo nuovi farmaci, nuovi approcci diagnostici e teraupeutici, nuovi prodotti industriali e alimentari, nuove razze animali e varietà vegetali e nuove risorse energetiche. Tuttavia, l’opinione pubblica accetta senza riserve le innovazioni e le attese che le biotecnologie portano nel campo della salute, mentre esprime forti remore di fronte alle stesse innovazioni introdotte nel settore agro-alimentare. Alla base di tale atteggiamento vi sono dubbi e timori alimentati da informazioni non equilibrate. È necessario pertanto portare il pubblico a conoscenza del fatto che per modificare il patrimonio genetico di un batterio per ottenere farmaci, quali antibiotici e insulina, o una varietà di grano per renderla resistente a siccità, malattie o avversità ambientali, ci si avvaledegli stessi principi e tecnologie.La maggior parte degli enti scientifici internazionali accreditati ritengono sia necessario reimpostare il dialogo attorno agli Organismi Geneticamente Modificati in modo equilibrato e scientificamente fondato rispetto a quanto fino ad ora si è potuto osservare. È assolutamente necessario ripartire dai risultati scientifici ottenuti dai numerosi studi finora svolti sulla valutazione di sicurezza delle Piante Geneticamente Modificate. Appare comunque opportuno, prima di recensire le conoscenze scientifiche sul tema della sicurezza alimentare degli OGM in agricoltura, evidenziare alcuni punti chiave che dovrebbero stare alla base di un qualunque dialogo su tematiche che si fondano sull’analisi di dati scientifici:
1. La scienza e in particolare la conoscenza scientifica si basa su fatti, non è costituita da assoluti, ed è sempre in via di affinamento e alla ricerca di una migliore comprensione della realtà. La conoscenza pertanto non è statica e definitiva, essa risulta sempre migliorabile e perfettibile.
2. La ricerca andrebbe coltivata e valorizzata in modo tale che quanto fino a ora si è acquisito non vada perduto a favore di visioni che rischiano di compromettere ciò che di buono essa ha già dato e potrebbe dare all’umanità.
3. La tecnologia nasce quando le conoscenze scientifiche acquisite diventano applicabili alla realtà.
4. Ciò che decreta il successo di una tecnologia non è la sua “perfezione”, bensì la sua capacità di rispondere ad alcune esigenze in modo più appropriato di quanto fino a quel momento non fosse possibile. Solo una valutazione che tenga conto del rapporto rischi/benefici può consentire un giudizio sereno su qualunque tecnologia.
5. È necessario, per esprimere giudizi ponderati, basarsi sull’analisi delle migliori conoscenze disponibili.

Alla luce di questi aspetti uno degli obiettivi dell’incontro tecnico in programma venerdì diventa la verifica del corpus delle conoscenze oggi disponibili sul tema della sicurezza alimentare degli OGM. Ciò per permettere al cittadino di avere una visione completa dello stato dell’arte e della ricerca scientifica in merito affinché questi possa liberamente fare delle scelte personali senza condizionamenti e false ideologie dettate più da esigenze di politica che non da riscontri scientifici e obiettivi.

Questo è anche il motivo della nascita del Movimento Cristiano per l’Ambiente, ispirato ai valori cristiani della Chiesa Cattolica Romana per diventare uno strumento a servizio dell’uomo e dell’ambiente.

Di questi temi si discuterà a Torremaggiore, venerdì 14 dicembre, presso il Centro servizi per l’Agroalimentare dell’Alto Tavoliere del CONSIAT ubicato nella zona PIP. I lavori cominceranno alle ore 18,00 e saranno introdotti dal dott. Severino Carlucci e vedranno i saluti del Sindaco di Torremaggiore Alcide Di Pumpo e del Presidente del CONSIAT Luigi Grassi.

Le relazioni invece vedranno l'intervento del Prof. Michele Pisante (Università degli Studi di Teramo) che parlera di "Sicurezza alimentare, paradigma o paradosso ?", del Dott. Natale Di Fonzo (Direzione di produzione Vegetale del CRA di Roma) che parlerà di "Miglioramento genetico delle piante: ruolo delle tecnologie avanzate". Modererà i lavori il dott. Nazario D'Errico Comuicatore Cristiani per l'Ambiente.
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