
In
agro di Torremaggiore, a 9 chilometri a sud della città,
sul versante ovest di una collina detta dello Sterparone (sperone
interfluviale delimitato dal Canale della Bufala e dal Canaletto),
si ergeva il centro abitato di Fiorentino, antica sede vescovile.
Sorta su un'importante arteria che da Teanum Apulum conduceva a
Luceria, Fiorentino, venne edificata, "ex nihilio" tra
il 1018 e il 1023 dal catapano bizantino Basilio Baiohannes, insieme
a Troia, Civitate, Dragonara, etc... .

La
città fu inserita nel sistema strategico-difensivo della
frontiera settentrionale della Puglia, allo scopo di fronteggiare
gli attacchi dei nemici dell'impero di Bisanzio. Distrutta la città
nel 1255 durante le aspre lotte tra il papato e la Casa di Svevia,
gli abitanti superstiti si rifugiarono a Torremaggiore. Gli scavi
archeologici in corso del sito abbandonato hanno riportato alla
luce la domus federiciana con i segni evidenti delle distruzioni
e dei rifacimenti di età angioina. La cattedrale, intitolata
a S. Michele Arcangelo, oggetto di una recente indagine da parte
della Sopraintendenza ai Beni A.A.A.S. della Puglia, dominava nel
settore sud-occidentale della città, con la facciata rivolta
alla magna platea. E' plausibile che da esse provengano in buona
parte le sculture medioevali riusate come arredo urbano nelle chiese
ed abitazioni di Torremaggiore.